Fra le tipologie di monete
d’argento ad alto titolo che un metallaro può trovare a prezzo spot o quasi
(difficilmente questo quasi vuol dire a meno) ci sono anche diversi coni
francesi del XX secolo.
I Franchi
“Semeuse” degli anni 1897-1920
Alcuni storici l’hanno chiamato
“il secolo breve” distinguendo degli spartiacque nella prima guerra mondiale e
nella caduta del muro di Berlino, insomma, identificando il XX secolo con la
divisione in due blocchi, a occidente il blocco “capitalista” e ad oriente i
“socialismi” così detti “reali”. Quest’idea trova riscontro anche nella
monetazione francese: sino alla fine della prima Guerra Mondiale infatti la
monetazione francese è ancora quella tipica del XIX secolo e solo dal 1921 i
soliti debiti di guerra spinsero anche i francesi a degradare la loro
monetazione a “base metals” invece dei tradizionali oro e argento.
Come abbiamo visto nel post
dedicato alla monetazione francese del diciannovesimo secolo negli anni ’70
furono coniati gli ultimi pezzi da 5 Franchi a titolo 900 e negli anni ’80 e
’90 questo tipo di grossa moneta non fu più coniato (analogamente in Italia,
altro membro dell’Unione Monetaria Latina, sotto il regno di Umberto I di
monete da 5 Lire ne furono coniate solo nel 1878 e nel 1879 e sono monete così
rare che non possiamo pensare di includerle nella lista dei pezzi “bullion”
possibile target per noi “collezionisti di metallo prezioso a peso”.
Quelle che invece si continuarono
a coniare anche negli ultimi due decenni dell’800 furono i pezzi più piccoli,
da ½ Franco, da 1 Franco e da 2 Franchi (a titolo 835 già dagli anni ’60). Il
conio di queste tipologie di moneta continuò anche nei primi 20 anni del ‘900,
sia in Francia, con le “Semeuse” che in Italia, con la monetazione di Vittorio
Emanuele III (che fra l’altro era un noto collezionista numismatico) sotto il
cui regno furono per esempio coniate le belle monete delle serie “Quadriga
veloce” e “Quadriga briosa” da 1 e 2 Lire (pezzi da 5 Lire furono coniati
appunto solo o quasi per collezionisti e infatti sono rarissimi e ben più
costosi del metallo nobile che contengono).
Vediamo le tipologie “Semeuse”,
“Seminatrice”, francesi di fine ‘800 primi ‘900.
Monete francesi da ½ Franco, coniati dal 1897 e sino al 1920 in 377 milioni di pezzi:
Sono fatti d’argento all’ 835%
(il resto è rame, che per millenni è stato usato per dare durezza alle monete
di metallo nobile essendo oro e argento molto duttili .. oltre che per
inflazionare mettendo sempre meno argento e oro e più rame o altro) ed hanno un
peso lordo in linea con gli standard decisi negli anni ’60 dell’800 dall’Unione
Latina, 2,5 grammi, in che vuol dire che ogni monetina contiene 2,09 grammi di
argento puro alias 0,0671 once troy (unità di misura anglosassone per i pesi
dei soli metalli preziosi, per gli altri metalli si usa l’oncia Avoirdupois che
è suo 28 grammi e rotti contro i 31,103 dell’oncia Troy).
Ecco la tabellina delle
specifiche (al solito, monete consumate dalla circolazione peseranno un pelo
meno):
Quindi al momento (metà febbraio 2013), con l’argento
a 22,50 € l’oncia (alias 72 cent di euro al grammo) queste monetine varrebbero,
del solo metallo prezioso, 1,60 €. E abbiamo così velocemente i “valori” degli
altri pezzi.
½ Franc = 1,50 €
1 Franc = 3,00 €
2 Francs = 6,00 €
Aggiornamento: ad aprile 2014, un anno dopo il crollo delle quotazioni dei metalli preziosi, con l'argento a 14,50 €/oncia le quotazioni spot di queste monete sarebbero all'incirca (in realtà sarebbe cosa buona e giusta comprarle al 50% di questi valori o anche meno, stile comprooro insomma):
½ Franc = 1,00 €
1 Franc = 2,00 €
2 Francs = 4,00 €
E i pezzi da 5 Francs abbiam
detto che non li coniavano già più da decenni. Bene. Qualcuno ha notato niente?
Abbiamo detto che l’Unione Latina includeva anche la Svizzera…. mumble, mumble
…. Esatto! Se guardate il vecchio post sui franchi svizzeri collezionabili come bullion vedrete che i mezzi Franchi
svizzeri, i Franchi e i 2 Francs targati CH hanno le stesse identiche
specifiche di questi ½, 1 e 2 Francs
francesi dei primi 20 anni del XX secolo. Con la sola “lieve differenzina”: che
mentre la Francia smise di coniare queste monete nel 1920 in svizzera
continuarono ad essere coniate sino agli anni ’60 .. e con lo stesso identico
valore facciale! Alla faccia della svalutazione, ecco perché si dice sempre
“franchi svizzeri” come se si stesse parlando di prosciutti San Daniele o di
Grana Padano :D
Vediamoli comunque velocemente
gli altri pezzi.
Monete francesi da 1 Franco (1897-1920), ne sono
stati coniati, in totale, 440 milioni di pezzi:
Per fare un’oncia di argento puro
servono quindi 7,45 Franchi (facciamo 7 Franchi e mezzo, per non avere a che
fare con gli “spicci” di rame :D)
Pezzi francesi da 2 Franchi (1897-1920). Ne furono coniati 102 milioni di pezzi:
Wiki ci conferma
che di pezzi da 5 Franchi ne furono coniati per esempio poche centinaia nel
1898 (a titolo 900) e che non furono neanche, ovviamente, rilasciati per la
circolazione come moneta… roba da collezionisti veramente danarosi.
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10 Franchi “Turin”
Dopo la
guerra, pur vittoriosa contro “gli Imperi Centrali” (Germania-Prussia ed
Austria-Ungheria) la Repubblica Francese era, come un po’ tutti, alla
bancarotta, nonostante le famose “riparazioni di guerra” imposte alla Germania
che furono poi secondo molti la causa principale delle tensioni che poi
portarono al secondo atto della Grande Guerra pochi lustri dopo.
In Francia
l’inflazione partì, pur niente in confronto a quella famosa della Repubblica
tedesca di Weimar nel 1923, e le successive monete d’argento vagamente
collezionabili che troviamo negli anni ’30, avevano questa faccia e sono note
come “Turin”:
Sono monete
piuttosto grosse, specie quella da 20, ma il titolo è drasticamente calato
rispetto a tutto il secolo precedente: siamo a 680, alias 68% di argento puro
(e 32% di rame), praticamente solo 2/3 della moneta è ora di metallo nobile.
Personalmente non amo tenere monete con titolo inferiore all’80%, ma sono belle
monete e possono piacere col loro stile un po’ liberty e un po’ “fascio”.
Come vedete
pur se il valore nominale era il quintuplo delle monete da 2 Franchi Semeuse il
contenuto di metallo fino era pure meno: 0,2186 once troy dei 10 Francs Turin
contro le 0,2685 once troy dei 2 Francs Semeuse di 9 anni prima (1920 ultimi
Semeuse coniati - 1929 primi Turin)!
20 Franchi “Turin”
Son monetone
delle dimensioni quasi delle once di puro contemporanee e fanno la loro porca
figura anche se in realtà il contenuto di fino è meno di mezza oncia. Sembra
quasi che abbiano tentato di coprire un po’ la svalutazione (anche se
certamente la cosa non passò inosservata :D) emettendo monetoni delle
dimensioni quasi simili ai vecchi 5 Franchi ottocenteschi la cui coniazione si
era fermata sostanzialmente 40-50 anni prima … evidentemente la gente allora
era ancora legata all’idea che il metallo prezioso era la vera moneta, moneta sonante,
e il passaggio epocale alle divise “fiat” non poteva essere accettato tanto
velocemente. Oggi quasi nessuno neanche sa che per millenni solo oro e argento
(e rame e bronzo, una lega di rame e stagno o rame e qualche altro metallo di
base) sono stati moneta e tutti danno bellamente per scontato che pezzi di
carta colorati abbiano un valore intrinseco diverso dallo zero o poco più.
Per curiosità
ecco che faccia avevano preso ad avere le monete da 1 Franco negli anni ’30, come si erano ridotte:
Stessa
dimensione dei vecchi Franchi Semeuse ma ora fatti di Alluminio-Bronzo
.. e durante
l’occupazione nazismo, ai tempi della Francia di Vichy:
Libertè,
Egalitè e Fraternitè tristemente sostituiti da Lavoro, Famiglia e Patria. Heil!
Il metallo? Persino il bronzo era roba troppo di lusso: semplice alluminio :D
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E arriviamo al
secondo dopoguerra, la vera fine di quei decenni tormentati. Grande crescita
per tutta Europa ma negli anni ’50 l’inflazione continuava a picchiare duro
visto che il franco di alluminio-bronzo degli anni ’30 erano ora sostituiti da
monete da 100 Franchi in Rame-Nichel:
Nel 1960
arriva la riforma monetaria: si tolgono due zeri e si torna a coniare dei pezzi
d’argento per la circolazione, in pratica in contemporanea all’emissione delle
nostre 500 Lire Caravelle, Dante e Centenario.
Da morir dal ridere questo video del 1964 in cui l'allora ministro delle finanze Valery Giscard D'Estaing mostra il nuovo pezzo da 10 Franchi "Hercule" (la cui descrizione segue quì sotto), oltre a tutta la nuova monetazione, pontificando su come la moneta francese è stabile, una delle più solide del mondo...
5 Franchi “Semeuse”
Coniati dal 1959
ma con date che vanno dal 1960 al 1969. In un decennio ne vengono prodotti 195 milioni di pezzi.
Questa moneta
è scuramente l’analogo italiano delle L.500 anche per la facilità con cui oggi
le potete trovare a prezzo grossomodo spot o poco più, per esempio su ebay.
Come vedete come dimensioni somigliano molto alle nostre 500 Lire, solo che sono un po’ più
spessi, 2,20 contro 2,10 millimetri delle nostre caravelle e questo fa che si
che pesano 12 grammi contro i nostri 11 e che l’argento puro contenuto sia pari
a 0,3222 once troy contro le 0,2953 once troy dei nostri pezzi da 500 Lire. Ora
come ora varrebbero, di puro contenuto, 7,25 € circa. Attenzione perché poi
furono coniate monete identiche, come saprete se siete stati in Francia negli
ultimi decenni, ma di cupro-nichel, per tutti gli anni ’70, ’80 e ’90.. sino
all’euro.
10 Franchi
“Hercule”
Un po’ più slittata nel tempo è
stata invece la coniazione di pezzi da 10 Franchi “Hercule”. Come abbiamo visto
il design di Ercole con le due dame è vecchio come la Rivoluzione di più di 200
anni fa ed è un pattern che si è ripetuto più volte negli ultimi 2 secoli. Il
titolo risale rispetto l’835 dei 5 Francs Semeuse sino ai classici 900 delle
monetone del XIX secolo di cui riprendono anche il peso di 25 grammi. Questo
tipo di moneta è una vera a propria “rimpatriata”, un ritorno d’orgoglio per il
proprio passato e se non guardate la data potete tranquillamente confondere
questi pezzi con quelli del 1848 o del 1870
Ovviamente
ormai non siamo più nel campo delle monete coniate per la circolazione e
infatti questi pezzi li troverete quasi immancabilmente in ottime condizioni,
al massimo un po’ di annerimento che li rende anche più belli.
50 Franchi
“Hercule”
E siamo
arrivati ai famosi anni ’70: gli shock petroliferi, l’inflazione… e il primo
bull market dei metalli preziosi che arrivò al culmine nel 1980 con un prezzo
di quasi 50 dollari (di più di 40 anni fa!) l’oncia per l’argento.
L’ultima
tipologia di moneta, ormai ovviamente solo da investimento, è infatti la più
grossa che si sia mai vista coniare in Francia, i mitici Ercole da 50 Franchi,
coniati per tutto il bull market, dal
1974 sino al 1980 (quest’ultima annata il Krause la da come “solo in set”,
che non so bene cosa significhi, immagino insieme ad altre monete, tipo quei
fogli di plastica con una moneta per tipo coniate nel tal anno dalla tal
zecca.. le cosidette “divisionali”). Di queste monetone ne sono stati coniati
quasi 47 milioni di pezzi.
scusate ma blogstop non consente di regolare a piacere la dimensione delle immagini.
Questa è si, la moneta a più grosso modulo di questo post ..
ma per le dimensioni vere di ogni moneta rifatevi alle tabelline blu:
Eh si, siamo
già sulle dimensioni e pesi di puro vicini alle odierne once da investimento.
Pochi anni dopo, nel 1986, inizia la coniazione degli American Silver Eagle,
nel 1988 dei Maple Leaf canadesi e così via….
Complimenti, è molto interessante tutto il blog e anche argentofisico. Che ne dici di fare un post sulle monete spagnole? su ebay.es si riescono a trovare a volte sotto lo spot soprattutto i 50 cts o 1 ptas, a volte anche sulle 100 ptas di franco si riesce a spuntare un buon prezzo
RispondiEliminaA ME INTERESSA IL VALORE DELLE MONETE
RispondiEliminaA ME INTERESSA IL VALORE DELLE MONETE
RispondiEliminaTESORO, IL VALORE VARIA A SECONDA DELLE QUOTAZIONI DELL'ARGENTO.
EliminaPER QUESTO TI HO DATO PESO NETTO, TITOLO, PESO DEL FINO
Grazie interessante e d'aiuto
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